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Le nuove norme sull'incenerimento dei rifiuti: la direttiva 2000/76/CE

Pubblicazione


Autore: R. Laraia

Collana: BT - 12 - Giu 01 - Utilizzazione termica dei rifiuti

Note:
La direttiva europea 2000/76/CE, definisce regole molto rigorose per l'incenerimento ed il

coincenerimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi.

Essa rappresenta un testo unico in materia di incenerimento di rifiuti e tal fine unisce ed

abroga, a partire dal 28 dicembre 2005, le disposizioni attualmente vigenti, “disperse” in una

serie di direttive: direttive 89/369/CEE e 89/429/CEE sui rifiuti urbani, direttiva 94/67/CE sui

rifiuti pericolosi.

Con la direttiva 2000/76/CE si completa il quadro normativo di riferimento sullo smaltimento

dei rifiuti già profondamente innovato dalla direttiva 99/31/CE in materia di discariche;

entrambe le direttive si inquadrano nella nuova Strategia sulla gestione dei rifiuti.

In detta strategia, ribaltando l’attuale sistema di riferimento, si ribadisce che la gestione dei

rifiuti deve avere come obiettivo generale l'uso razionale e sostenibile delle risorse ed essere

impostata seguendo un rigoroso ordine gerarchico di priorità: · riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti

· riutilizzo e valorizzazione dei rifiuti sotto forma di materia, anche attraverso

l’incremento della raccolta differenziata che consente di ottenere frazioni

merceologiche omogenee con un miglior grado di purezza e quindi più facilmente

collocabili sul mercato del recupero

· valorizzazione energetica del rifiuto residuo dotato di buon potere calorifico

· smaltimento in condizioni di sicurezza dei soli rifiuti che non hanno altra possibilità di

recupero o trattamento.

Lo smaltimento diviene l’opzione ultima per i soli rifiuti che non possono essere riciclati e/o

recuperati e che vanno, comunque, trattati nel rispetto di rigorose prescrizioni tecniche atte a

ridurre, per quanto possibile, gli effetti negativi sull’ambiente.

Anche riguardo ai sistemi di smaltimento esiste una gerarchia che porta a privilegiare, rispetto

al deposito in discarica, l’incenerimento con recupero di energia dal momento che esso

rappresenta, in qualche modo, ancora una forma di recupero dei rifiuti.La discarica, infatti, non avendo alcuna funzione di valorizzazione delle risorse, e

comportando un rischio per l'ambiente, deve rappresentare l'opzione per i rifiuti ultimi non più

suscettibili di essere riusati o trattati nelle condizioni tecniche ed economiche del momento e

deve avvenire con modalità tali da ridurre al minimo le conseguenze negative per la salute e

l'ambiente.

Nel nuovo sistema di gestione integrata dei rifiuti l’incenerimento è destinato, quindi, a

svolgere un ruolo di primo piano in quanto concorre a ridurre lo smaltimento in discarica; la

stessa Commissione Europea stima per i prossimi anni un significativo aumento dei rifiuti

inceneriti all’interno della Comunità: si passerà dai 31 milioni di tonnellate del 1990 ai circa

57 milioni di tonnellate nel 2004.

D’altro canto l’incenerimento rappresenta una forma di trattamento in grado di generare

emissioni che, se non controllate adeguatamente, possono generare significativi danni

sull’ambiente.

Di qui la necessità di regolamentarlo a livello europeo fissando disposizioni uniformi per tutte

le tipologie di impianti di combustione operanti all’interno della Comunità, con l’ulteriore

scopo di porre fine agli spostamenti transfrontalieri di rifiuti verso impianti che operano a

costi inferiori grazie a norme ambientali meno severe.


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