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Le tariffe: unica risorsa finanziaria per la razionale utilizzazione dell'acqua

Pubblicazione


Autore: P. Di Bitonto

Collana: AA - 1991 Gardone Riviera - Valore dell'acqua: sprechi, uso razionale, tecnologie

Note:
E' da parecchi anni ed in tutte le occasioni che ci sentiamo ripetere: il sistema idrico non regge, è insufficiente, fa acqua e soprattutto viene sempre evidenziata una mancanza di programmazione .Sappiamo così che gran parte della popolazione italiana non dispone di acqua a sufficienza ed in alcuni momenti questa insufficienza diventa dramma.

Sappiamo anche, da un'indagine condotta dall'ISTAT sugli approvvigionamenti di acqua potabile, sulla distribuzione e sul tipo di questione esistente nel territorio, che spetta al Molise il primato di maggiore dispersione di acqua potabile causata dall'inefficienza delle reti di distribuzione idrica. Dalla differenza tra tutta l'acqua convogliata nei serbatoi e quella che effettivamente sgorga dai rubinetti la perdita è pari al 46% equivalenti a circa 23,124 milioni di metri-cubi. Dopo il Molise interessata è la Sardegna con 40,2% di dispersione, poi la Puglia con 33,8% e la Basilicata con 32,9%. Nella Lombardia non si è in grado di utilizzare il 18,4%.

Sommando tutte le dispersioni, l'indagine registra nell'intero territorio nazionale, una perdita di circa due miliardi e 149 milioni di metri cubi di acqua.

Sappiamo ancora che l'acqua viene gestita in Italia da oltre 5.500 gestori di acquedotto, 7.000 gestori dl fognatura e 2.000 di depuratori.

Sappiamo anche che "l'interesse" per l'acqua, in ordine alle oltre 50.000 Km di tubazioni da sostituire, alle oltre 50.000 da rivedere, ai canali irrigui da rimettere in sesto, alla fognatura da completare, ai depuratori da costruire è rilevantissimo.

Viene calcolato che il complesso delle richieste comporta investimenti in almeno 100.000 miliardi nei prossimi dieci anni e da una indagine conoscitiva solo per il risanamento ambientale della Valle Padana si stimano necessari 13.000 miliardi per fognature e depurazione nonché 350 miliardi anno per la gestione a regime degli impianti.

In questo contesto, di fronte a questi problemi che certamente non possono essere, per quantità e capacità finanziaria, risolti in breve periodo, sono convinto che una corretta applicazione delle tariffe rappresenta una prima risposta certa e razionale.


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