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Le "scorie" nucleari - Un problema o una risorsa? Parte prima

Pubblicazione


Autore: E. Bomboni, N. Cerullo, G. Lomonaco, V. Romanello

Collana: 2008, numero 07

Note:
Le scorie sono probabilmente l'ultimo baluardo degli oppositori della fonte energetica nucleare. Se stoccate così come prodotte da un comune impianto nucleare, una piccola parte di esse resta altamente radiotossica per migliaia di anni. Tuttavia, questa fonte è l'unica che attualmente può far fronte alla crescita della domanda mondiale di energia e all'esigenza di ridurre i gas serra. Tuttavia, cambiando punto di vista e considerandole in modo oggettivo, le scorie nucleari sono estremamente limitate in volume e quasi completamente riciclabili per uso energetico e/o sfruttabili per estrarne elementi utili in applicazioni mediche e/o tecnologiche. Cicli di combustibile innovativi, con i nuovi reattori della IV Generazione, hanno la potenzialità di moltiplicare di diversi ordini di grandezza la disponibilità delle risorse di uranio e torio e di ridurre a poche centinaia di anni la pericolosità della limitata quantità di scorie da stoccare nei depositi geologici. La realizzazione del ciclo chiuso del combustibile migliora ulteriormente la posizione dell'energia nucleare quale fonte sostenibile a tutti gli effetti. Inoltre, il riciclo integrale delle scorie costituisce un rilevante impedimento alla proliferazione. A tale proposito viene illustrato, come esempio di ciclo chiuso, il ciclo "simbiotico" LWR-HTR-GCFR, ideato ed in fase di studio presso il gruppo "ad hoc" dell'Università di Pisa.


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