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Autore: G. L. Berta, F. Boccardo, L. Garbarino, A. Pini Prato, M. Repetto

Collana: CA - 60 - Roma 2005

Note:
La conversione alla cogenerazione delle utenze termiche civili ed industriali diffuse sul territorio rappresenta un potenziale ragguardevole di riduzione delle emissioni climalteranti. Questa conversione non comporta particolari difficoltà in ambito industriale, ma trova ostacoli per le utenze civili di piccola taglia, che rappresentano la maggioranza delle utenze termiche. I soggetti che detengono l'utenza termica, non sono strutturati sul mercato dell'energia, e solo attraverso
l'outsourcing adeguate “Energy Service Companies” possono confrontarsi col mercato, essendo soggetti sufficientemente forti, dimensionati e competenti, e possono controllare, con le tecniche del dispacciamento, “clusters” di generazione diffusa. Dell'ottimizzazione progettuale e della gestione di questi clusters si riferisce in questo lavoro.
In particolare si cercano le condizioni che rendono massimi la riduzione della emissione di CO2 e la profittabilità dell'investimento.
Si considerano diversi tipi di convertitori (motori a combustione interna, turbine a gas in ciclo semplice, con post-combustione e con rigenerazione), e diverse taglie delle unità motrici.
Si trova che notevoli vantaggi derivano dalla modularità degli impianti, risultando conveniente soddisfare ogni singola utenza termica con più unità di egual taglia o anche di potenze nominali differenziate e standardizzate.
Lo studio viene applicato con significativo esito ad un caso concreto, relativo all’outsourcing del servizio energetico di un numero discreto di utenze ospedaliere regionali.