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Autore: S. Mazzacane, C. Giaconia, S. Costanzo, A. Cusumano, G. Lupo, M. Speciale, G. Azzena, I. Riccò
Collana: CA - 61 - Perugia 2006
Note:
L’uso di nuove tecniche sempre più raffinate per il monitoraggio dell’aria interna ha messo in evidenza la presenza di nuove cause di discomfort negli ambienti confinati dove gli occupanti permangono per lungo tempo. Queste cause di discomfort sono da mettere in relazione con la presenza di contaminanti di natura fisica, biologica o chimica, che possono essere generati sia dai componenti dell’involucro che dagli occupanti stessi.
Poiché una cattiva qualità dell’aria percepita può essere sintomo di una elevata concentrazione batterica, l’uso di queste nuove tecniche può essere particolarmente significativo per ambienti quali le sale operatorie in cui i problemi di inquinamento microbiologico e fisico-chimico, imputabili alle attività umane e sanitarie ed all’impiego di gas anestetici, di bisturi elettrici, di sostanze a base alcooolica e iodica e di chemioterapici, assumono notevole rilevanza.
Nel presente lavoro vengono riportati i risultati di una campagna di misure condotta presso le sale operatorie dell’Ospedale S.Anna di Ferrara per mezzo di un “naso elettronico”, in grado di definire “l’impronta olfattiva” di un ambiente. Tale impronta potrà essere confrontata con la quantità di particolato presente all’interno delle stesse sale, rilevata con una apparecchiatura laser ΚΑΝΟΜΑX GEO−α.
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