Rivista La Termotecnica - Accesso riservato soci CTI

Autore: Comitato Termotecnico Italiano

Collana: 1990, numero 11

Note:
Raccomandazione operativa R-90/1 compilata dal SC15 "Fonti di energia rinnovabile"
Documento non disponibilie. La pompa di calore (p.d.c.) è una macchina termica in grado di prelevare calore da un ambiente a temperatura relativamente bassa e trasferirlo, riqualificandolo (vale a dire elevandone il livello termico), ad un altro a temperatura più elevata. Poichè il trasferimento di calore da un corpo a temperatura più bassa ad un altro a temperatura più elevata è un processo fisico non spontaneo, per ottenerlo è necessario realizzare un ciclo termodinamico in cui evolve un fluido frigorigeno. Il cambiamento di fase dello stesso permette, con l'evaporazione, di prelevare il calore da un ambiente anche "freddo" e, con la condensazione, di cedere quanto attinto piu' l'equivalente termico del lavoro fornito, anche ad un ambiente "caldo". I cambiamenti di fase dei fluidi frigorigeni sono ottenuti sia utilizzando un compressore (azionato da motore elettrico o endotermico) sia con processi chimico-fisici ottenuti con l'impiego diretto di un certo quantitativo di energia termica (p.d.c. ad assorbimento). Non verranno presi in considerazione altri tipi di pompe di calore oggetto ancora di ricerca teorica o sperimentale. La pompa di calore e` in primo luogo caratterizzata dalla sorgente dalla quale viene attinto il calore a bassa temperatura (aria, acqua, terreno) e dal "coefficiente di prestazione energetica", meglio conosciuto con l'acronimo C.O.P. (coefficient of performance): esso rappresenta, quantitativamente, il rapporto tra l'energia termica resa e quella spesa per il funzionamento della macchina (espresse in unita omogenee). Vengono fornite raccomandazioni per la scelta, l'installazione, l'uso e la manutenzione di pompe di calore per la produzione di acqua calda sanitaria.