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Scelti per voi: programma 2020

DIFFUSA LA BOZZA DEL PROGRAMMA ENERGETICO NAZIONALE PER IL 2020
Pubblichiamo parte dell’articolo con il quale l’agenzia stampa Il Velino ha spiegato i contenuti del Programma nazionale per il 2020.
«Roma, 4 nov (Il Velino) - Per contrastare le emissioni di gas serra e contrastare il riscaldamento globale, il programma messo a punto dal governo per raggiungere l’obiettivo Ue al 2020 è quello di tagliare del 20 per cento le emissioni globali e garantire sul piano dell’efficienza energetica un target del 13,4 per cento, misurati come risparmi di energia primaria. Sul piano delle rinnovabili si conferma l’obiettivo di crescita del 17 per cento come quota di energia prodotta sempre al 2020. E’ quanto si legge nella bozza del Programma nazionale per il rilancio al 2020 che verrà sottoposto all’esame del consiglio dei ministri per essere poi presentato il 12 novembre a Bruxelles. “Le proiezioni delle emissioni sia al 2013 che al 2020, che tengono conto degli effetti delle politiche e misure attuate e adottate fino all’anno 2008, sono in via di aggiornamento alla luce dei contenuti del Piano d’Azione sulle Rinnovabili di recente adottato”, si legge nella bozza di programma che indica a livello di “valutazioni preliminari” come “nonostante la crisi economica, il rispetto dei target richiederà misure e investimenti aggiuntivi”. Gli strumenti adottati nel 2007-2009, il cui rifinanziamento è in corso di valutazione, sono per il momento il Fondo rotativo per Kyoto finanziato nel triennio 2007/2009 con 600 milioni di euro, il Fondo per la promozione delle fonti rinnovabili di energia, dell’efficienza energetica e della produzione di energia elettrica da solare termodinamico finanziato nel triennio 2011/2013 per circa 20 milioni di euro per anno e il Fondo per la Mobilità Sostenibile finanziato per il periodo 2007/2009 per un importo complessivo di 270 milioni di euro ma ridotti successivamente dal dl 120/2008.
Positiva la valutazione per quanto riguarda il pacchetto di misure per la riduzione del PM10 su trasporti, l’agricoltura, il riscaldamento domestico e l’industria e delle altre sostanze inquinanti che ne provocano la formazione, in via di adozione. “Le misure sui trasporti riguarderanno in particolare – si legge nella bozza di Pnr – la previsione di appositi divieti di circolazione per i veicoli più inquinanti accompagnati da misure incentivanti per il rinnovo del parco circolante, nonché misure volte all’elettrificazione dei principali porti al fine di minimizzare l’effetto delle navi in sosta. Sono inoltre previste misure per la limitazione dell’impatto derivante dalle attività dei cantieri. Nel settore agricolo sono previste misure sull’utilizzo dei fertilizzanti e degli effluenti di allevamento. Nel settore civile si promuoverà l’utilizzo e la diffusione di caldaie a biomassa certificate in grado di garantire ridotte emissioni inquinanti. Considerata l’importanza che la diffusione delle biomasse assume nel Piano di azione nazionale per la riduzione dei livelli di emissioni dei gas serra, tale misura assume una rilevanza fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo comune di contenimento delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti atmosferici quali il PM10”. Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale nei consumi del settore della PA, la bozza di programma strategico del governo prevede di rafforzare la domanda di prodotti a basso consumo energetico e l’edilizia pubblica sostenibile ed eco-efficiente “attraverso le azioni ivi previste quali lo sviluppo di criteri ambientali per alcune categorie di prodotti e servizi e la promozione degli acquisti verdi della Pubblica Amministrazione”, anche se il finanziamento delle azioni del piano è in corso di valutazione”.
[…]
“Per quanto riguarda l’Efficienza energetica, la bozza del Pnr riconosce all’Italia “a causa degli alti costi dell’energia” una “grande attenzione alle politiche dell’efficienza conseguendo, negli anni, risultati confortanti che la rendono tra i Paesi più efficienti al mondo e quello migliore, secondo i dati IEA 2008, in termini di efficienza nella generazione di elettricità prodotta da fonti fossili”. Questo fa sì che “le ulteriori misure di efficienza che si dovranno adottare per raggiungere l’obiettivo avranno un costo marginale più elevato per il nostro Paese”. Inoltre, si legge ancora nel documento “la scelta, adottata in sede europea, di misurare il risparmio di energia sui consumi primari anziché sugli usi finali comporta per il nostro Paese una rigidità, determinata dal fatto che non più possibili investimenti sulla generazione (abbiamo un parco termoelettrico costituito in misura preponderante da nuovi impianti ciclo combinato alimentati a gas) ed anche gli investimenti sulla rete elettrica sono stati fatti negli anni più recenti”. L’Italia ha adottato un obiettivo in termini di risparmi di energia primaria al 2020, basati sui consumi dello scenario Primes 2007 (208.8 Mtep) pari al 13,4 per cento, per raggiungere un consumo di 180.9 Mtep. Per questo le misure previste dal Piano d’azione dell’efficienza energetica 2007, redatto ai sensi della relativa Direttiva dell’Unione europea, “saranno mantenute”. Di particolare efficacia, riconosce la bozza, “si è rivelata la misura relativa alle detrazioni fiscali del 55 per cento per la riqualificazione energetica degli edifici” dove i vantaggi si valutano “non solo in termini di risparmio energetico ma anche in termini di emersione del lavoro (vantaggi occupazionali) e di maggiori entrate tributarie (vantaggi economici), con conseguenti benefici per le casse dello Stato e per la collettività (per via della riduzione dei costi esterni, ambientali e sanitari associati a questa tipologia di interventi)”. I risultati al 2020, avverte comunque il documento, “scontano” i miglioramenti di efficienza indotti dall’applicazione di alcune direttive (tra cui la Energy Using Products, televisori, lampade e così via) che ha “già dato risultati apprezzabili che ci consentiranno di raggiungere gli obiettivi intermedi”. “Sono inoltre al vaglio del Governo ulteriori interventi volti, tra l’altro, alla promozione della cogenerazione diffusa, a favorire l’autoproduzione di energia per le piccole e medie imprese, a rafforzare il meccanismo dei titoli di efficienza energetica, a promuovere sia la nuova edilizia a rilevante risparmio energetico che la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, a incentivare l’offerta di servizi energetici nonché di prodotti nuovi ad alta efficienza”.»

 



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