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Scelti per voi: SAIENERGIACRESME

LA GRANDE SFIDA DELL'EFFICIENZA ENERGETICA: IL RAPPORTO SAIENERGIACRESME 2009
Un lungo articolo di Valerio Gualerzi, pubblicato sull’inserto Affari & Finanza di Repubblica del 28 giugno,  propone le principali conclusioni del rapporto SaienergiaCresme 2009 sulle potenzialità di intervento di riqualificazione edilizia in Italia relativamente all’efficienza energetica.
Ve ne proponiamo alcuni brani: “Un Giano Bifronte. È questa la metafora scelta dal rapporto SaienergiaCresme 2009 per descrivere lo stato delle potenzialità di intervento di riqualificazione edilizia in Italia. "Energia e costruzioni. L'efficienza energetica in edilizia fra benessere, risparmio e ambiente", presentato in occasione del Salone delle energie rinnovabili e tecnologie a basso consumo per il costruire sostenibile alla Fiera di Bologna, fotografa il grande ritardo che caratterizza il mercato e il patrimonio edilizio nazionale (il Giano che guarda all'indietro), ma allo stesso tempo sottolinea la crescente consapevolezza delle opportunità offerte da un adeguamento ai nuovi standard internazionali in tema di efficienza e autosufficienza energetica (il Giano che guarda avanti). Quello italiano, ricorda il Rapporto, è un parco edilizio «le cui caratteristiche di efficienza energetica sono a dir poco di livello minimo». […] "Saienergia 2009" sottolinea come questo forte ritardo rappresenti paradossalmente un vantaggio, essendo enormi i margini di miglioramento. Il partire da un livello minimo (stando ai dati il 60% del patrimonio immobiliare è stato realizzato prima del 1970) fa infatti del patrimonio edilizio italiano «un enorme "giacimento" dove intervenire». Il Rapporto espone quindi una serie di soluzioni tecniche in grado di garantire un aumento dell'efficienza energetica, associato a un miglioramento nel livello di comfort dell'utenza, e una stima di quali siano le potenzialità di mercato nell'edilizia residenziale nei vari ambiti di intervento (infissi, coperture, impianti, ecc.). Per ciascuno di essi la ricerca ha stimato il potenziale di intervento. Dei circa 137 milioni di finestre esistenti in Italia al 2008, il numero degli infissi oggetto di possibile sostituzione nei prossimi 510 anni è di quasi 23 milioni di unità; dei circa 3 miliardi di metri quadrati che al 2008 costituiscono la superficie complessiva delle parete esterni degli edifici, circa 140 milioni potranno essere oggetto di intervento di riqualificazione energetica nei prossimi 5-10 anni, ad esempio attraverso l' introduzione di "cappotti" esterni o l'applicazione di intonaci isolanti; dei circa 831 milioni di metri quadri di coperture e falda esistenti al 2008, il potenziale di intervento nei prossimi 5-10 anni è di circa 300 milioni di metri quadri, mentre per quello che riguarda coperture piane, sottotetti e primi solai, a fronte di oltre 2,7 miliardi di metri quadri complessivi, il potenziale di intervento è di circa 424 milioni di metri quadri; infine, dei quasi 25 milioni di abitazioni servite da caldaie fisse, centralizzate o autonome, il potenziale di intervento per la sostituzione o dismissione di vecchi impianti è di quasi 15 milioni. […] La conclusione del Rapporto è quindi l'immagine di un paese «come un Giano Bifronte, con un lato che presenta un patrimonio edilizio profondamente da riqualificare, e uno che vede proprio nell' utenza e nei proprietari la molla che potrebbe innescare un circolo virtuoso di contenimento dei consumi e di miglioramento dell' efficienza energetica diffusa e capillare». Una disponibilità e una propensione ad intervenire che soprattutto nel campo dell' edilizia pubblica potrebbe essere ulteriormente esaltato da controlli più stringenti sulle norme che già impongono una serie di obblighi in materia di efficienza e introduzione di rinnovabili, come sottolinea l'Ises, l'International Solar Energy Society, nell'ultimo capitolo del Rapporto dedicato al "punto di vista dell' offerta: gli attori del mercato". Allo stesso modo, diverse associazioni di categoria ricordano l'importanza della conferma della detrazione fiscale del 55% per i lavori di rivalutazione energetica degli stabili che la nuova manovra finanziaria rischia di far saltare, ma che in questi anni grazie agli interventi su serramenti, climatizzazioni, caldaie a condensazione, "cappotti" esterni, tetti e pareti «ha permesso di sviluppare volumi importanti per centinaia di milioni di euro e sviluppato lavoro per impiantisti e indotto»”.

 



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