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L’agenzia di stampa Asca, in un servizio da Parigi del 20 aprile, ha riportato una dichiarazione di Jean-Paul Herteman, presidente del Cda della Safran, società francese che controlla il costruttore aerospaziale Snecma. “Dover proteggere i motori dalla pioggia, dalla grandine, dalla sabbia e dalle ceneri vulcaniche e' un avvenimento molto raro e molto variabile”, in quanto, ha continuato, “ i motori sono delle macchine in grado di aspirare straordinarie quantità di aria” e che “ sono sensibili ad certo livello di ceneri'”. In particolare, attualmente “la cenere vulcanica per le autorità non soddisfa i criteri di certificazione dei motori”. Infatti, sempre secondo Herteman, le priorità attuali in materia di certificazione aerea sarebbero al momento concentrate sul consumo di carburante, l'emissione di gas ad effetto serra e i rumori.
L’Asca ha anche affermato che “a seguito del blocco del traffico aereo europeo dovuto alla nube di cenere vulcanica islandese, le grandi case produttrici di motori per aeromobili, la Rolls-Royce, la Pratt e Whitney, la Ge e la Snecma, sono state consultate dalle autorità per una valutazione del fenomeno”. E’ quindi possibile che in un prossimo futuro anche le ceneri entreranno in un discorso di certificazione area.